Controllo con Ekinex
L’interruttore orario/astronomico digitale
EK-TM1-TP (A) provvede al consenso di funzionamento dell’impianto secondo le fasce orarie predefinite ed è costantemente
sincronizzato con data e ora dal modulo GPS (opzionale)
EK-GPS-1 (B).
L’esigenza di produrre fluido termovettore a due diverse temperature per l’impianto combinato (pavimento radiante/ventilconvettori) è risolta mediante il controllo di
un gruppo di miscelazione per mezzo del controllore
EK-HH1-TP (I). Il dispositivo controlla la valvola miscelatrice (9) e il circolatore (10); per mezzo delle due sonde
EK-STI-NTC-3435 (L, M) può acquisire le temperature di mandata e ritorno del fluido termovettore. Sul circuito non miscelato può inoltre controllare, a seconda delle necessità, un circolatore (7) oppure una valvola di zona.
Il controllo della temperatura ambiente avviene mediante termostati
EK-EQ2-TP (E), in grado di misurare la temperatura e l’umidità relativa, in combinazione con gli attuatori-controllori per azionamenti elettrotermici
EK-HE1-TP (N) e gli attuatori-controllori per ventilconvettori
EK-HC1-TP (C).
I termostati sono in grado di calcolare e inviare sul bus la temperatura di rugiada; nel caso le condizioni termoigrometriche dell’ambiente si avvicinassero a quelle critiche per la formazione di condensa sulle superfici raffrescate, è possibile attuare una delle strategie di protezione previste dalla piattaforma di termoregolazione Ekinex (vedi tabella nell'approfondimento Prevenzione dalla condensa in raffrescamento); ad esempio la ritaratura della temperatura di mandata del fluido termovettore mediante il controllore
EK-HH1-TP (H).
Sistema a doppio stadio (principale/ausiliario)
Nella configurazione impiantistica dell’esempio il termostato
EK-EQ2-TP (E) permette di realizzare in modo semplice un sistema di climatizzazione a doppio stadio.
Quando lo stadio primario è costituito da un impianto a pannelli radianti, l’elevata inerzia (tipica soprattutto della versione con massetto cementizio), rende piuttosto lento in fase di avvio il raggiungimento delle condizioni di comfort. In questo caso, è possibile configurare i ventilconvettori come stadio ausiliario; grazie alla loro inerzia molto più bassa, essi contribuiscono nella fase iniziale a riscaldare o raffrescare velocemente l’ambiente per poi terminare la propria azione quando la differenza tra le temperature misurata e di setpoint può essere affrontata in modo soddisfacente dal solo stadio principale. Lo stadio ausiliario lavora in modalità automatica con un offset configurabile
rispetto al setpoint di temperatura impostato per il pavimento radiante (stadio primario).
Prevenzione dalla condensa in raffrescamento
Nel funzionamento in raffrescamento estivo i carichi latenti (dovuti all’aumento del tasso di umidità in ambiente) sono presi in carico dall’integrazione ad aria; se ciò non avviene in maniera soddisfacente, oppure in caso di variazione repentina delle condizioni termoigrometriche (ad es. per arresto accidentale delle macchine o apertura di finestre),
occorre prevedere delle sicurezze aggiuntive per evitare o limitare la formazione di condensa sulle superfici fredde. I termostati
EK-EQ2-TP (E) mettono a disposizione diverse strategie di protezione di tipo attivo e passivo in funzione della configurazione impiantistica e della dotazione di apparecchi domotici.
Tipo |
Modalità |
Intervento |
Passiva |
Con sonda anticondensa (13) collegata a un ingresso del termostato (E) |
Chiusura del circuito che serve l’ambiente interessato mediante l’attuatore (N) |
Con sonda anticondensa comunicante con il termostato (E) via bus KNX
|
Chiusura del circuito che serve l’ambiente interessato mediante l’attuatore (N)
|
Attiva |
Confronto tra temperatura di mandata (valore fisso di progetto, parametro ETS) e temperatura di rugiada calcolata dal termostato (E)
|
Chiusura del circuito che serve l’ambiente interessato mediante l’attuatore (N) quando la temperatura di mandata è inferiore alla temperatura di rugiada
|
Confronto tra temperatura di mandata (valore misurato e ricevuto dal bus KNX) e temperatura di rugiada calcolata dal termostato (E)
|
Chiusura del circuito che serve l’ambiente interessato mediante l’attuatore (N) quando la temperatura di mandata è inferiore alla temperatura di rugiada
|
Invio sul bus KNX della temperatura di rugiada da parte del termostato (E) al controllore per gruppo di miscelazione (H)
|
Ritaratura della temperatura di mandata del fl uido freddo da parte del controllore (H) e mantenimento in apertura del circuito che serve l’ambiente interessato mediante l’attuatore (N)
|
La protezione di tipo attivo è sempre preferibile, in quanto l’intervento tende a prevenire le condizioni di formazione della condensa, mentre quella di tipo passivo interviene quando la formazione di condensa è già incominciata.
Limitazione della temperatura superficiale
In certi casi è opportuno limitare la temperatura superficiale quando il sistema a pavimento radiante è utilizzato come stadio ausiliario per il riscaldamento; le dispersioni verso l’esterno dell’edificio sono trattate dal sistema di riscaldamento principale, mentre lo stadio ausiliario funziona solo per mantenere la temperatura del pavimento a un livello gradevole nei bagni di edifici residenziali o negli ambienti di centri sportivi, centri termali e spa, ecc..
Questa limitazione è peraltro prevista anche dalla norma UNI EN 1264 (Riscaldamento a pavimento, Parte 3) che definisce la temperatura massima ammissibile (TSmax) per la superficie del pavimento dal punto di vista fisiologico come segue:
- TSmax ≤ 29°C per le zone di normale occupazione;
- TSmax ≤ 35°C per le zone periferiche degli ambienti.