Il protocollo DMX
Nuovi paradigmi nella progettazione della luce
DMX, acronimo di Digital Multiplex, è un protocollo di comunicazione per il controllo dell’illuminazione, sviluppato come metodo di trasmissione digitale dei dati tra i controllori e le attrezzature e gli accessori controllati, compresi i dimmer e le relative apparecchiature. Lo standard è orientato a garantire l’interoperabilità sia a livello di comunicazione che di meccanica tra i controllori di diversi costruttori.
USITT (United States Institute of Theatre Technology) sviluppa e promuove un’ampia varietà di standard tecnologici per l’industria teatrale e dello spettacolo. Tra questi, nel 1986 USITT ha sviluppato DMX512 come protocollo standard per il controllo dell’illuminazione. Nel 1998 USITT ha trasferito la manutenzione del protocollo a ESTA (Entertainment Services and Technology Association), l’associazione di categoria senza scopo di lucro che rappresenta l’industria della tecnologia dell’intrattenimento.
Nel 2004 l’ANSI (American National Standards Institute) ha approvato lo standard DMX512 e successivamente altre norme correlate.
Lo standard viene costantemente rivisto e aggiornato man mano che la tecnologia progredisce: i dispositivi conformi alla release del 2008 dello standard sono contraddistinti dalla notazione DMX512-A per distinguerli da quelli sviluppati in accordo con le release precedenti. Anche se sviluppato e normato soltanto negli Stati Uniti, DMX512 ha conosciuto diffusione a livello internazionale.
DMX512 utilizza un protocollo seriale asincrono a 8 bit composto da un flusso di byte non decompresso prodotto da un ricevitore-trasmettitore asincrono universale (UART) standard; il suffisso “512” si riferisce al numero di indirizzi utilizzabili in un campo DMX, denominato “universo DMX”.
Se due dispositivi DMX collegati in un universo hanno lo stesso indirizzo, il loro controllo avviene in parallelo.
Il mezzo trasmissivo è normalmente (ma non esclusivamente) un cavo a due coppie di conduttori, con ogni coppia che funge da collegamento dati. Se necessario, possono essere impiegati dei ripetitori di segnale per superare i limiti di lunghezza della linea DMX.
Il collegamento ai dispositivi avviene tramite connettori XLR a 5 poli o tramite collegamento fisico ai morsetti. I dati sul collegamento primario sono inviati in pacchetti fino a 513 slot; il primo slot è costituito da un codice di avvio che definisce le informazioni negli slot successivi del pacchetto. L’interoperabilità delle apparecchiature conformi allo standard è dovuto in gran parte all’uso del codice NULL START Code da parte dei dispositivi di trasmissione.
DMX512 non è uno standard illuminotecnico general-purpose: i progettisti di apparecchiature e gli utilizzatori dello standard ricorrono a DMX512 per una gamma limitata e precisa di impieghi, prevalentemente nell’industria dello spettacolo, nei quali è necessario controllare da una console centrale di regia l’illuminazione di scena, composta da numerose luci ed effetti, e per l’illuminazione scenografica degli edifici di pregio architettonico.
Altri standard sono più appropriati per usi diversi: ad esempio, DMX512 non è destinato a supportare una rete destinata a trasmettere sullo stesso mezzo trasmissivo dati per l’illuminazione, il suono e gli azionamenti di scena.
ANSI E1.11- Entertainment Technology USITT DMX512-A – Asynchronous Serial Digital Data Transmission Standard for Controlling Lighting Equipment and Accessories.
ANSI E1.20 – Entertainment Technology RDM – Remote Device Management over USITT DMX512
ANSI E1.17 – Entertainment Technology CAN – Architecture for Control Networks (Multipurpose Network Control Protocol Suite)