Avete presente quanto è semplice informarsi sui consumi di un’autovettura? Se in fase d’acquisto si può consultare la stampa specializzata, in fase di utilizzo non c’è autovettura che non abbia un piccolo computer di bordo che visualizzi su un display i consumi di carburante istantanei o riferiti a un certo periodo di tempo. Conoscere i consumi è un incentivo ad adeguare il proprio comportamento in senso virtuoso, un’azione che ha un effetto benefico non solo sul bilancio famigliare, ma anche sull'ambiente, grazie a minori emissioni di gas inquinanti e clima-alteranti.
Verificare i consumi: semplice con un’autovettura, ma con un edificio?
Differentemente da quanto avviene con un'autovettura, non è facile essere informati sui consumi di un edificio. Eppure nei paesi dell’Unione Europea oltre il 40% dei consumi totali di energia finale è dovuto proprio agli edifici. Dopo decenni d’incremento dei costi energetici, ora direttive e norme europee e leggi italiane spingono finalmente verso una maggiore efficienza energetica e richiedono di informare gli utenti finali. In più, da qualche anno, gli edifici stessi stanno evolvendo verso la digitalizzazione e quindi offrono un’infrastruttura particolarmente adatta alla trasmissione e alla visualizzazione dei dati di consumo. La misurazione dei consumi in effetti non rappresenta una novità. Da decenni le utilities per l’elettricità, l’acqua potabile, il gas o il teleriscaldamento per la fatturazione del servizio rilevano individualmente i consumi per mezzo di contatori. In tempi di risorse energetiche sempre più scarse e con prezzi crescenti la misurazione dei consumi assume però un'importanza che va oltre la fatturazione di un servizio. Ad esempio rende consapevoli gli utenti dei propri comportamenti energetici, consente di ottimizzare il funzionamento degli impianti o permette di individuare tempestivamente perdite di efficienza dell'edificio. Misurare e visualizzare i consumi è un fattore decisivo per utilizzare meno e meglio l’energia disponibile.
All'inizio furono i consumi termici
Negli anni passati gli edifici condominiali con produzione centralizzata sono stati adeguati con sistemi di termoregolazione e di contabilizzazione individuale dei consumi che consentono oggi una completa autonomia gestionale delle singole unità immobiliari. Contestualmente si è richiesto per legge (con il decreto legislativo n. 102 del 2014) di ripartire le spese di climatizzazione invernale, estiva e di produzione dell’acqua calda sanitaria in base a nuovi criteri che tenessero conto dei consumi effettivi. A questo scopo, è stata anche aggiornata una norma già esistente, la UNI 10200, che introduce i concetti di consumo volontario e involontario. Mediante l’impiego combinato dei due sistemi di termoregolazione e contabilizzazione, legislatore e normatore hanno cercato di incentivare i comportamenti virtuosi e di indurre gli utilizzatori a un uso più consapevole delle risorse energetiche, salvaguardando al tempo stesso un ottimo livello di comfort. Se prima il criterio di riparto delle spese era quasi sempre basato sui millesimi di superficie, oggi al centro dell’attenzione vi sono i consumi effettivi di ogni unità immobiliare. Inoltre, in passato ci si rendeva conto della spesa di riscaldamento solo quando l’esercizio era terminato e si riceveva il prospetto delle spese condominiali, quindi troppo tardi per modificare i propri comportamenti, mentre l’introduzione di contatori e contabilizzatori permette oggi di leggere i dati di consumo con una maggiore frequenza.
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Remotizzare i dati di consumo diventa necessario
L’introduzione della termoregolazione e contabilizzazione individuale dei consumi termici negli edifici condominiali ha portato una riduzione negli sprechi di energia termica, ma è possibile fare ancora meglio, migliorando l’informazione all'utente finale. I contatori e i ripartitori di calore nascono infatti come strumenti di misura; si tratta quindi di apparecchi molto “tecnici" e poco adatti alla consultazione da parte dell’utente finale. In più, spesso sono installati in posizioni disagevoli all'interno di collettori di distribuzione se non addirittura nei locali tecnici. Per colmare questa lacuna, la recente direttiva 2018/2002/UE richiede che dal 2020 i contatori e contabilizzatori di calore di nuova installazione debbano essere leggibili da remoto. Successivamente, entro il 10 gennaio 2027, si dovranno equipaggiare della capacità di lettura da remoto anche i contatori e i contabilizzatori di calore già installati che ne sono sprovvisti o sostituire con dispositivi leggibili da remoto. Si tratta di un'interessante opportunità per gli impianti domotici che offrono già l’infrastruttura ideale per trasmettere e visualizzare i dati all'interno dell’edificio.
Conoscere i consumi termici per accedere all’Ecobonus domotica
Il ruolo fondamentale che la conoscenza dei consumi svolge per gli utenti finali degli edifici non è sfuggito al legislatore, quando si è trattato di predisporre il primo provvedimento nazionale d’incentivazione delle tecnologie domotiche. La particolare disposizione, che originariamente era stata introdotta con la Legge n. 208 del 2015, è nota comunemente anche come “Ecobonus domotica" ed è stata confermata dalla Legge di Bilancio promulgata alla fine dello scorso anno; è possibile portare in detrazione con un’aliquota del 65% quelle soluzioni di domotica che sono destinate ad aumentare l’efficienza dell’impianto termico e a informare gli utenti finali sui loro consumi. Non è un caso che l’Ecobonus domotica si concentri proprio su quelle parti d’impianto che sono tradizionalmente responsabili della maggior parte dei consumi di energia negli edifici residenziali: riscaldamento e produzione di acqua sanitaria valgono infatti mediamente l’80% dei consumi domestici di energia.
Che cosa dice la Legge* a proposito dell’Ecobonus domotica?
- devono consentire l’accensione, lo spegnimento e la programmazione settimanale degli impianti da remoto;
- indicare, attraverso canali multimediali, i consumi energetici, mediante la fornitura periodica dei dati;
- mostrare le condizioni di funzionamento correnti e la temperatura di regolazione degli impianti.
Il provvedimento agevola, oltre alla fornitura e posa in opera di tutte le apparecchiature (elettriche, elettroniche e meccaniche), le opere elettriche e murarie necessarie per l’installazione e la messa in funzione all’interno degli edifici di sistemi di “building automation" per il controllo e monitoraggio degli impianti termici.